Emanuele Greco

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Emanuele Greco (Taranto, 18 dicembre 1945) è un archeologo italiano, specialista di topografia dell'Italia antica e di colonizzazione greca.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Studi e attività di scavo[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1968 si è laureato in lettere classiche all'Università di Bari, con una tesi di archeologia dell'antica Grecia, dal titolo L'acropoli di Velia, avendo come relatore Mario Napoli e correlatori Attilio Stazio e M. Marin.

Negli anni 1969-1971 ha frequentato la Scuola Nazionale di Archeologia presso l'Università "La Sapienza" di Roma.

Ha iniziato l'attività di ricerca sul campo con Mario Napoli, negli scavi di Elea e Paestum, con Dinu Adameșteanu a Metaponto, e con la soprintendenza della Calabria, nei siti di Laos e Crotone. A tali centri, a cui sono da aggiungere Sibari e Moio della Civitella, è particolarmente legata la sua attività archeologica in Magna Grecia.

In Grecia ha lavorato a Itanos, Thouria (in Messenia) e a Efestia, impegnato nel riportare alla luce le mura arcaiche e la fase micenea della città.

Incarichi accademici[modifica | modifica wikitesto]

Dopo essere stato assistente all'Università di Salerno dal 1971 al 1978, ha insegnato Topografia dell'Italia antica come incaricato (1978-1982) e come associato (1983-1993) presso l'Università di Napoli "L'Orientale", salvo l'intermezzo 1990-1991, durante il quale ha insegnato in Francia presso l'EHESS-École des Hautes Études en Sciences Sociales.

Dal 1994, sempre all'Orientale, è professore straordinario di Archeologia della Magna Grecia e dal 1997 ordinario di Archeologia Classica.

Dal 1º ottobre 2000 è succeduto ad Antonino Di Vita nella direzione della Scuola Archeologica Italiana di Atene. Con la Scuola ha dato impulso alle ricerche su Efestia e Thouria, al fianco dei tradizionali filoni, come Gortyna e Festòs, seguiti dalla missione italiana sull'isola di Creta.

Nel 2007 è stato al Lincoln College di Oxford e nel 2008 è stato a Parigi, visiting professor all'Università Paris I: Panthéon Sorbonne.

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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